Ceramica di Barro Policromado - parte 1

Argilla policroma

Oggi in Messico si possono distinguere tre centri principali che si occupano della nobile arte della cottura dell'argilla e che mantengono il mistero artigianale e la venerabile tradizione. Topograficamente sono Izúcar de Matamoros e Acatlán a Puebla e Metepec nello Stato del Messico. Solo loro si specializzano in argilla policroma (cioè, argilla dipinta; su cui vengono applicati diversi colori) e l'intero fenomeno si chiama ceramica Barro Policromado.

Ogni prodotto di Barro Policromado è un artigianato, cioè è originale, unico, inaccessibile, fatto in scala unica, unico e quintessenzialmente individuale. Richiede abilità manuali, precisione intricata, pazienza, immaginazione e creatività sfrenata, nonché inclinazioni artistiche. Dopo tutto, i prodotti in ceramica artigianale devono essere, soprattutto, una festa per i sensi, una testimonianza estetica della sensibilità e della raffinatezza delle capacità del creatore.

Anche se il nome keramos (che significa "terra" o "argilla") è originario della Grecia, i prodotti di ceramica più squisiti si trovano oggi soprattutto in Messico.

Izúcar de Matamoros - la culla dell'argilla

La storia di Izúcar de Matamoros riflette perfettamente la crescente importanza e il valore della ceramica di Barro Policromado. Il villaggio si trova in una fertile valle nella parte sud-orientale dello stato di Puebla.

Prima dell'arrivo degli spagnoli, la città si chiamava Itzoacan, che significava luogo di selci in Nahuatl (una lingua del gruppo Uto-Aztecan). Era abitata dai Mistecas (un popolo indiano, indigeno del Messico), soggetti e subordinati agli Aztechi. Da qui il nome abituale Izúcar: la porta delle Mistecas. Già a quel tempo, le ceramiche create avevano una reputazione e un valore precursore, conosciuto in tutto il paese. L'arrivo degli spagnoli intorno al 1521 non fece che aumentare questo valore e splendore, arricchirlo: l'influenza iberica introdusse nuovi motivi, spazi, simbolismi non convenzionali, confuse i significati, spostò gli accenti, definì un mosaico diverso.

L'assimilazione aveva senza dubbio connotazioni e fondamenti religiosi. I domenicani responsabili dell'evangelizzazione della città avevano già fondato una piccola chiesa nel 1528, e più tardi, nel 1552, padre Juan de la Cruz iniziò la costruzione del monastero di San Domingo de Guzman. La tappa successiva nello sviluppo della vita religiosa fu la fondazione della confraternita religiosa del Santissimo Sacramento nel 1652. Ogni iniziativa sacra rappresentava naturalmente una domanda di strumenti liturgici e di oggetti devozionali come candelabri, incensieri, candelabri, ecc. Già a questo punto possiamo vedere le conseguenze pragmatiche della richiesta e, per così dire, le condizioni imposte dall'esterno che devono essere soddisfatte.

Data aggiunta: 28 Ottobre 2021
Autore del post: Cerames_IT
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